SCUOLA DI NATUROPATIA HERMETE SOPHIA
Per conoscere le Piante officinali
Visite guidate 2021
Molte volte i nostri allievi o le persone che ci conoscono e sono appassionate di piante officinali ci chiedono dei corsi per il riconoscimento delle piante officinali… ma come potete immaginare questo non è possibile.
La Botanica è infinita e solo i veri appassionati la possono affrontare e studiare… per tutti gli altri sarebbe una barriera insormontabile.
Quindi l’unica soluzione è fare la via inversa… andare a giardini didattici e passo dopo passo iniziare ad imparare a riconoscere le piante….
Muniti di macchina fotografica o cellulare farete le foto dell’habitat in cui vi trovate per poi fotografare le piante e il loro cartellino di riconoscimento. Poi a casa con molta calma iniziate a studiarle una ad una. Poi guardatele, toccatele, in tutte le loro parti fino al momento che iniziate a vederle. Perchè è molto difficile riconoscere qualsiasi cosa se non la si conosce veramente.
Noi saremo sempre a Vostra disposizione per dispense, materiale didattico e consulenze.
Vi sono molti giardini… dai più antichi ai più moderni… ma per voi i migliori giardini saranno quelli alpini i quali ricreano l’ambiente dove nascono le piante con uno scopo essenzialmente didattico.
Qui si riafferma il principio: prima si riconosce l’habitat e poi si troveranno le piante, che in quell’ambiente vivono e prosperano.
Perchè la natura a differenza degli umani non fa nascere ed evolvere le piante in ordine alfabetico… solo gli autori “perditempo” fanno libri dove troverete le piante in tale ordine mettendo piante d’alta quota insieme a piante “marine”.
In queste tre visite guidate saremo in una zona tra i 1.000 e 1.600 mt. nelle provincie di Belluno, Treviso e Pordenone.
Ovviamente in questa occasione “ludica” di studio ed imparare a vedere e non a guardare… sarete accompagnati dai docenti della nostra Scuola di Naturopatia Hermete Sophia:
dott.ssa Silvia Nogarol Naturopata e Vittorio Alberti Naturopata e grande anziano del Centro Ricerca Piante Officinali Veneto.
04 Luglio Domenica 2021
Visita guidata presso il giardino botanico G. Lorenzoni del Cansiglio
alla scoperta delle piante officinali delle prealpi: 4 Luglio 2021 domenica ore 10,00 dalla teoria alla pratica: Giornata di studio presso il giardino Botanico Alpino “G. Lorenzoni” Cansiglio: appuntamento presso il giardino. Puntuali ore 09,45
In questo luogo sono raccolte oltre 1.000 specie di piante presenti nell’area del Cansiglio e Col Nudo-Cavallo, offrendo la possibilità ai visitatori di osservarne le caratteristiche, conoscerne la distribuzione ambientale e di goderne la bellezza. Si possono ammirare, per esempio, le specie vegatali presenti intorno alle “lame”: erifori, sfagni, viole palustri, la carnivora Drosera rotundifolia; un campionario di flora alpina: genziane, soldanelle, primule, campanule, stelle alpine. E non mancano nemmeno le rarità: crescono qui specie diffuse principalmente nell’Europa orientale come Cardamine trifoglia e Doronicum orientale All’intento educativo ed estetico si affiancano quello scientifico e conservativo: è possibile infatti studiare i molteplici aspetti della flora nelle complesse relazioni ecologiche e al contempo creare un luogo di raccolta di specie rare e autoctone.
L’area geografica in cui è localizzato il Giardino Botanico Alpino è delimitata a Nord dalle valli del Vajont- Val Cimoliana-Val Cellina; ad Ovest dalla Valle del Fiume Piave, dal canale Rai, dalla Val Lapisina; a Sud dal raccordo dell’alta pianura trevigiana con il massiccio del Cansiglio ed a Est dal raccordo della pianura friulana col massiccio del Monte Cavallo.
Il Giardino è ubicato presso un’ampia area di confine tra la regioni biogeografiche alpina e quella dinarico-balcanica, includendo i massicci del Col Nudo–Cavallo e Cansiglio (Provincie di Belluno, Treviso e Pordenone). Per tale motivo l’ampio territorio in cui è inserito risulta orograficamente complesso e quindi potenzialmente adatto ad accogliere habitat assai diversificati. In effetti si tratta di uno scrigno di biodiversità in cui ambienti prossimo-naturali assai selvaggi coesistono con ambiti in cui è stata la tradizionale attività antropica, soprattutto di natura silvopastorale, esercitata per secoli, ad introdurre nicchie ecologiche che arricchiscono in modo consistente il patrimonio naturalistico. Non sono poche inoltre le influenze illirico-dinariche, rappresentate da significative presenze floristiche ed endemismi.
Quasi tutto il territorio del Cansiglio è ricoperto da selve che prendono nell’insieme il nome di bosco o Foresta del Cansiglio: predomina soprattutto la faggeta, autoctona, sviluppatasi su substrati carbonatici, ma sono presenti ampiamente specie non autoctone, come le aghifoglie (soprattutto abete rosso). Le particolarità climatiche della conca, inoltre, fanno sì che la distribuzione delle specie vegetali sia invertita, per cui piante tipiche degli ambienti più freddi si trovano a basse altitudini e viceversa. Di grande effetto visivo è la presenza in primavera di una estesa fioritura nemorale di anemone, sotto la faggeta. Vasti spazi, ubicati soprattutto nella conca, sono adibiti a pascolo e ancor oggi vi si pratica la pastorizia (ovini e bovini soprattutto).
11 Luglio Domenica 2021
Visita guidata presso azienda agricola “Armo 1191” in pian Cavallo
1191 è la quota dove si trovano le coltivazioni di arnica montana biologica.
Questa visita sarà l’occasione non solamente di vedere la coltivazione di arnica montana ma di partecipare ad una lezione breve di galenica sulla produzione di oleolito di arnica montana.
Appuntamento ore 10,30
incrocio tra via M. Cavallo e via Collalto – direzione Ripetitore TV…
un paio di km. prima della piana di Piancavallo.
vedi sotto mappa.
Se vi perdete chiamateci al 366 4595 970
Una storia di agricoltori pionieri
Dal nostro insediamento in Castaldia, una zona ad alta densità di malghe e casere, appena sotto all’altopiano di Piancavallo di Pordenone, si estende la pianura veneto-friulana e, se il cielo è terso, si distingue l’azzurro profondo dell’Adriatico e quello più tenue delle lagune litoranee. Poco più sopra cominciano i boschi di faggio abitati da cervi, camosci e caprioli. Nessuno prima di noi aveva coltivato questi suoli calcarei dove per secoli si è praticato l’alpeggio e il taglio del legname. ARMO1191 è un insediamento di “agricoltori pionieri”, il sogno di una nuova generazione che ha alle spalle una consolidata storia agricola di azienda insediata, da quasi 70 anni, nelle terre magre dell’alta pianura pordenonese – tra Roveredo in Piano e San Quirino – dove la scommessa era far crescere i vigneti su quelle brughiere asciutte e desolate.
Siamo in regime biologico (operatore IT BIO 006 E3139) e per difendere la coltura dalle malerbe utilizziamo soltanto le mani e il telo pacciamante. Per evitare alterazioni all’equilibrio dell’ecosistema nel quale siamo ospitati conviviamo con i parassiti naturali dell’arnica, quali la tephritis arnicae e l’oidio. La coltivazione in un contesto di biodiversità è attualmente la miglior difesa per l’arnica.
18 Luglio Domenica 2021
Visita guidata presso il giardino botanico delle Alpi Orientali del monte Faverghera in Nevegal BL
Alla scoperta delle piante officinali delle prealpi bellunesi: appuntamento parcheggio ristorante Caserà in Nevegal ore 09,20 si raccomanda la puntualità… vedi mappa sotto.
GIARDINO BOTANICO ALPINO DELLE ALPI ORIENTALI
Riserva Integrale di Monte Faverghera – Nevegal – Belluno
Superficie 14 ettari – Altitudine min 1400 m – Altitudine max 1600 m
Il Giardino Botanico Alpino
All’interno della Riserva Naturale Integrata del Monte Faverghera si trova il Giardino Botanico delle Alpi Orientali ‘F. Caldart’ ideato e realizzato dal naturalista bellunese, Francesco Caldart, dall’inizio degli anni ’50 fino.
La vegetazione spontanea della Riserva è costituita da praterie dislocate lungo i dossi sommitali, da arbusteti con prevalenza di salici lungo gli avvallamenti, da vegetazione su roccia in cui predominano gli arbusti nani; la parte bassa della Riserva è invece occupata da un bosco misto, in gran parte di origine artificiale, in cui sopravvivono ancora sporadicamente residui dell’originario bosco di Faggio.
La dominanza dello scopo didattico di questo giardino è sottolineata dall’ampia varietà degli ambienti che si riscontrano all’interno della Riserva, in parte costruiti artificialmente, offre un’ampia panoramica delle diverse associazioni vegetali presenti lungo l’arco alpino orientale.
Sono presenti piante della boscaglia subalpina, delle paludi e sorgenti alpine, dei popolamenti di torbiera (drosera e Pingiucola alpina), dei pascoli e delle praterie alpine, dei ghiaioni e macerati, delle vallette nivali e delle rupi calcaree e silicee. Sono inoltre rappresentate le principali comunità licheniche di ambiente alpino.
L’impostazione didattica iniziale del giardino, costituita da aiuole, in cui venivano coltivate le specie botaniche e con specie arboree aliene, fu progressivamente sostituita (dagli anni 80) da una nuova visione floristica diffusa in cui le specie “locali” si trovano nel loro ambiente naturale e non “chiuse” all’interno d’aiuole artificiali, più evidente percorsi 1 e 3.
Il nuovo indirizzo preso dal Giardino fu quello di rappresentare la flora delle Alpi Orientali mediante un approccio più corrispondente alla realtà delle prealpi, proponendo ai visitatori la collezione delle piante organizzata secondo ambienti ben distinti sul piano ecologico.
Negli ultimi anni le direttive sulla conservazione della Natura si sono ulteriormente evolute e pertanto nel Giardino Botanico sono in corso alcune modifiche gestionali che nel loro insieme hanno la finalità di valorizzare maggiormente gli aspetti naturali della Riserva Integrale e di incentivare la ricerca scientifica anche mediante l’intensificazione dei rapporti con il mondo universitario.
I giardini botanici alpini sono strutture che nel tempo hanno ampliato le proprie funzioni conservative (musei all’aperto) prestandosi via via ad un utilizzo differenziato sia per scopi scientifici che didattico-divulgativi.La caratteristica di “flora-diffusa” mette questo giardino botanico in una posizione comparativa, con il giardino botanico alpino del Cansiglio, ottimale nella quale ogn’uno dei due giardini riafferma nella sua specificità la sua importanza, difatti noi come Centro ricerca Piante officinali di Belluno consigliamo e portiamo i nostri amici e corsisti prima nel giardino del Cansiglio e dopo circa una ventina di giorni in quello delle Alpi orientali, con enorme soddisfazione dei partecipanti.
Di seguito le tre mappe come arrivare al Giardino Botanico del Cansiglio BL – Come arrivare all’azienda Armo 1191 in Piancavallo (PN)
Come arrivare al Giardino botanico delle Alpi Orientali in Nevegal BL
PER ISCRIZIONE ED INFO: 366 4595 970
Scrivere a: scuoladinaturopatiahermete@gmail.com